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ARTICOLO QUATTRORUOTE

Quattroruote: Quanto vale il commercio di veicoli e ricambi in Italia

Fonte:http://www.quattroruote.it/news/industria/2016/12/16/imprese_quanto_vale_il_settore_della_mobilita_in_italia.html

Le aziende impegnate nella mobilità, nel nostro Paese, sono più fiduciose per il futuro del comparto. È quanto emerge dalla seconda indagine semestrale dell’Osservatorio sulle imprese del settore mobilità, presentata da Federmotorizzazione, insieme a Confcommercio Mobilità, in occasione del Motor Show di Bologna. La ricerca è stata condotta dalla Format Research e si basa su un campione di mille interviste, effettuate a imprenditori e top manager di aziende che operano nel commercio – vendita, assistenza, riparazione e ricambi – di veicoli a quattro e a due ruote.

Il settore mobilità in Italia. Le aziende del commercio automotive attive in Italia sono circa 130 mila, pari al 3,6% del totale delle imprese italiane. La maggior parte, oltre l’86 %, non ha più di cinque addetti. Solamente l’1,3 %, invece, può contare su una forza lavoro compresa fra 20 e 49 addetti. Entrando più nel dettaglio, delle 130 mila imprese l'80% sono riparatori e il 20% rivenditori che in termini di fatturato, però, valgono l’83% del comparto. I primi superano le 104 mila unità mentre i secondi sono 25.154 (21 mila vendono auto, i restanti moto e ciclomotori). Positivo il dato relativo al numero di nuove imprese registrate nel corso dell’anno: 5.028 contro le 4.649 del 2015. Per contro, va ricordato che, sempre nel 2016, sono state oltre 5.800 quelle che hanno cessato l’attività. A questi valori bisogna poi aggiungere il dato (Istat) relativo ai lavoratori impegnati nel settore. Quest’ultimi sono 450 mila ma, considerando tutte le figure professionali, si stima che l’intero indotto conti oggi un milione di addetti occupati, per oltre il 50% localizzati nel Nord Italia.

Le aziende sono fiduciose. L’ottimismo delle imprese automotive, nel secondo semestre di quest’anno, è passato da 39,7 a 40,0 punti. I più ottimisti si confermano i rivenditori con 44,7 punti; l’indice si ottiene sommando la percentuale di chi vede un miglioramento e la metà di chi ritiene che non sia cambiato nulla. Il merito è da attribuire, in parte, alla ripresa delle immatricolazioni e al relativo incremento dei ricavi. In seguito alla progressiva modernizzazione e globalizzazione, abbinate ai cambiamenti delle abitudini dei consumatori, l’intero comparto oltre a formare e aggiornare il personale, dovrà dare sempre maggiore spazio a moderni sistemi di vendita (ovvero attraverso l’impiego del digitale) anche se quasi il 60% degli intervistati ha dichiarato di seguire ancora modelli tradizionali. (Autore: A.Z.)

 

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Categoria: News
Tipologia: Dalle associazioni