• Facebook
  • Linkedin

AUTO CINESI IN EUROPA TRAMITE LA TURCHIA

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità sollecita l'attenzione delle istituzioni europee

Auto cinesi in Europa tramite la Turchia: Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità sollecita l'attenzione delle istituzioni europee

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità ha recentemente acceso i riflettori su un’importante questione relativa al mercato automobilistico europeo, presentando un’interrogazione alla Commissione Europea. La domanda riguarda l'ingresso massivo di automobili cinesi nel mercato dell’Unione Europea attraverso la Turchia, sfruttando l’accordo di unione doganale tra Ankara e Bruxelles, che consente alle merci di circolare liberamente senza l'applicazione dei dazi doganali.

L’interrogazione è stata avanzata dall’on. Carlo Fidanza, capo delegazione ECR Group e membro della Commissione TRAN, e già discussa al Parlamento Europeo. In un contesto dove i dazi sulle importazioni dirette di auto dalla Cina sono stati rafforzati per contrastare pratiche commerciali non corrette, l’accordo con la Turchia potrebbe rappresentare una via per aggirare le sanzioni, permettendo ai produttori cinesi di continuare a vendere in Europa senza ostacoli.

 

Gli aspetti che l’interrogazione mira a chiarire sono tre. Capire se la Commissione Europea è a conoscenza della strategia di ingresso delle auto cinesi tramite la Turchia, conoscere le misure che intende adottare per proteggere la competitività dell'industria automobilistica continentale, e appurare chi e in che modo assicurerà che l’accordo di unione doganale con la Turchia non sia utilizzato in modo improprio per aggirare i dazi sulle importazioni.

La questione è emersa in un contesto di crescente preoccupazione da parte delle aziende europee del settore automotive, che vedono minacciata la loro competitività a causa del meccanismo che permette ai produttori cinesi di evitare tariffe aggiuntive, che possono arrivare fino al 31,3% per veicoli provenienti direttamente dalla Cina. L’interrogazione ha evidenziato come nel 2023 la Turchia abbia prodotto 1,4 milioni di veicoli, una cifra destinata a crescere, creando un rischio di squilibri per l’industria europea.

I rapporti tra Turchia e Cina si sono intensificati negli ultimi anni, con investimenti significativi di colossi cinesi come BYD e Chery nel settore automotive turco, beneficiando di condizioni vantaggiose per l’apertura di impianti di produzione. L'accordo di libero scambio tra UE e Turchia, infatti, rappresenta un'opportunità per aggirare i dazi che gravano sulle auto importate direttamente dalla Cina verso il mercato europeo.

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità vuole attirare l’attenzione delle istituzioni europee e dei media su questa situazione critica. L’associazione sottolinea l’urgenza di adottare misure che impediscano l’utilizzo improprio dell’unione doganale tra UE e Turchia, al fine di salvaguardare l’industria europea dall’invasione di prodotti cinesi che aggirano i dazi.

La Federazione Nazionale Commercianti della Motorizzazione, supportata dalle associazioni di categoria, intende sensibilizzare l’opinione pubblica e i settori interessati, soprattutto ora che il Parlamento Europeo ha avviato il dibattito sulla questione. Il settore automobilistico europeo, già sotto pressione a causa delle sfide legate alla transizione energetica e alle nuove normative ambientali, rischia di subire ulteriori danni se non verranno introdotti controlli più rigorosi sugli accordi commerciali con Paesi extra-UE.

Federmotorizzazione Confcommercio Mobilità continuerà a seguire da vicino gli sviluppi, e chiede un intervento tempestivo della Commissione per evitare che l’industria automobilistica europea venga penalizzata ulteriormente.

Categoria: News
Tipologia: Dalle associazioni